Fino agli anni ’60, le fattorie toscane venivano gestite dai mezzadri. Laddove c’erano pendii, venivano costruiti muretti a secco, che rendevano coltivabili anche gli appezzamenti più scoscesi.
Con l’avvento della meccanizzazione delle teniche agricole e della conversione “industriale” della viticoltura, i filari vennero costuiti seguendo la sistemazione ” a rittochino”, più semplici da coltivare perché distesi sulla linea di massima pendenza del versante, ma problematici per il sistema idrogeologico.
Il nostro vigneto terrazzato è un vigneto all’antica, che poggia su terrazze sostenute da ciglioni inerbiti: niente muri, ma solide terrazze ricoperte di favino.
Ogni terrazza ospita 3 filari, mentre il ciglione è delimitato da un fossetto che ci permette il drenaggio, facendo scorrere via l’acqua in eccesso.
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